Tivoli (RM), 16 giugno / 14 luglio2007

La festa d’inaugurazione del Festival di Villa Adriana

Reportage di Leonardo Angelini

Foto di Cristiano Centi

 

La Fondazione Musica per Roma, dopo “Metamorfosi”, affida a Giorgio Barberio Corsetti un altro evento, il “Festival Internazionale di Villa Adriana”. Fino al 14 luglio, sul palco appositamente allestito all’interno dell’area archeologica, si susseguiranno spettacoli e musiche da tutto il mondo: dallo stesso Corsetti – in veste di regista oltre che direttore artistico – con “Dionisiache”, dove non mancheranno attori-acrobati, passando per Rodrigo Garcia, che porta in scena le murgas argentine, fino alle musiche gitane di Tony Gatlif.

Intanto il Festival si è aperto il 16 giugno nelle piazze di Tivoli: artisti di circo contemporaneo, la PMJO-Parco della Musica Jazz Orchestra e l’hip hop del coreografo tedesco Storm.

 

 

Dopo un viaggio in treno in cui sono stati allietati dalle note della zampogna, gli spettatori – almeno quelli che hanno preso questo “speciale” treno da Roma – sono stati guidati dai musicisti fino a Piazza Campitelli. Qui le danze e le musiche sono proseguite con altri interventi musicali – coordinati da Ambrogio Sparagna –, fino a che gli occhi si sono alzati al cielo: il trasognato quadro aereo con AË, le sfide al palo cinese con Bys 1, 2, 3, la passeggiata verticale sulla corda liscia di Fanny Soriano, il trapezio di Les M ed il tappeto elastico del giovane Gaétan Levêque, che rubava gli sguardi degli invitati ad un matrimonio, in attesa degli sposi fuori dalla bella chiesa della piazza…

 

 

Il cielo di Tivoli è stato in parte risparmiato dal giocoliere Maksim Komaro, che si è esibito con palline e secchi, e dal duo di biciclette acrobatiche Mister Serge et Laganache. Questi ultimi erano stati già coinvolti da Corsetti nell’ultima Notte Bianca, nell’evento che si era svolto nella Cavea dell’Auditorium e dal successo che hanno riscosso tanto allora quanto stavolta ci sono buone possibilità di rivederli presto. Sempre presenti ai loro personaggi – un barbone spaccalegna che attizza un fuoco in un bidone ed un damerino con panciotto e occhialini – i due ciclisti non smettono di stupire con le loro evoluzioni. Dapprima in competizione, si ritrovano guancia a guancia per un valzer ognuno in equilibrio su una ruota della propria bici, per terminare infine tutti e due sulla stessa bicicletta.

 

 

La piazza gradisce, gli applausi scrosciano, ma è già ora di andare: il sole sta calando e tra poco sarà il momento dell’Orchestra. Lo zampognaro ci guida per le strade del paese… La festa, e il Festival, continuano.

 

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