Fabrizio Rosselli (Frizzo)


Sono nato e cresciuto a Domodossola, al confine con la Svizzera, una vita non brutta ma noiosa, trascorsa nel sogno di partire, andare a vivere altrove... Poi 5 anni fa ho conosciuto la giocoleria. Eravamo già in piena era di internet, ma abitando in un paesino piccolo del nord Italia e non avendolo in casa ero un po' tagliato fuori da questo tipo di comunicazione; perciò i miei unici stimoli per crescere erano il manuale di Mr Babache e la mia fantasia. Viaggiare ed incontrare altri ti permette di instaurare relazioni importanti della tua vita, e con l'avvento della tecnologia questo si è un po' perso, anche nell’ambiente della giocoleria. Partii così per la Spagna, due anni di avventure e studi, imparando un sacco di cose che tecnicamente mi porto ancora dietro, poi due anni a Roma, che mi fecero conoscere più a fondo potenziale e limiti della situazione italiana. I primi tre anni mi allenavo parecchie ore al giorno, senza pensare ad altro. Era una continua sfida con me stesso, pronto ogni giorno a esercitarmi fin dal mattino per raggiungere un certo livello. Poi cominciando ad esibirmi mi sono dedicato più all’aspetto teatrale e comico del personaggio, alla necessità scenica alla mia giocoleria, facendo spazio alle potenzialità comiche oltre che a quelle tecniche. I miei trick diventavano arma di Frizzo e ora i miei allenamenti sono divisi in tecnica pura e in tecnica di Frizzo. Quando mi alleno cerco di non pianificare, agisco quasi d’istinto, ma con criterio.

Ci sono dei trick che mi accompagnano per periodi lunghi, altri che lascio e riprendo dopo tanto tempo; come ogni giocoliere prediligo uno stile e certi trick rispetto ad altri, preferisco ricercare uno stile che abbia un ritmo né classico veloce, né contemporaneo "lentone", un mix che unisca varianti veloci e momenti di contact in cui il tempo si rallenta. Gli attrezzi che uso maggiormente sono le clave,  non so precisamente il perché, è come un amore sbocciato e destinato a durare per molto tempo. Ringrazio il mio istinto che mi ha portato fin qui, le tante persone che in questo viaggio sono diventate importanti per la mia vita, alcune in particolar modo che mi hanno fatto scoprire il mio modo di essere comico, portandomi da giocoliere a clown, da Fabrizio a Frizzo. Ultimamente sto notando che la musica mi sta acchiappando come la giocoleria un tempo, forse un giorno si esaudirà il mio sogno di diventare musicista…boh!  In fondo considero la giocoleria una forma di musica silenziosa... chi si allena la sente, chi la guarda l'ascolta...