Boomerang

 

 

Mario Crescimbeni - Promotore in Italia dello sport del boomerang dal 1989 data del primo torneo italiano a Verona. - Fondatore e attualmente Presidente della Cooperativa Boomerang-ART specializzata esclusivamente nella produzione di boomerang e altre idee volanti “a ritorno”

 

Nella preistoria il passaggio dall’uso della pietra a quello del legno, soprattutto nella caccia e in guerra, è dovuto essenzialmente ai notevoli vantaggi di una migliore malleabilità e maggior leggerezza. Le armi in legno risultavano più veloci, precise e potenti, oltre che facili da lanciare, così l’uomo passò a lanciare mazze di legno, utilizzando corti rami e radici, generalmente ricurvi. Questi venivano lavorati, appiattiti ed infine decorati con vari colori o incisioni che raccontavano storie di spiriti e riti religiosi. La caccia normalmente non richiedeva che il “bastone da lancio” tornasse indietro. Il suo scopo era colpire e ferire il bersaglio, permettendone o agevolandone la cattura. In Australia il termine “boomerang” si pensa derivi dalla parola aborigena “boomori”. Presso la tribù Turaval, nella regione di Sidney, boomerang (trascrizione occidentale dell’indigeno BU-MAR-RANG) indicava proprio il tipo di bastone che torna indietro. Variando l’angolo di curvatura che provvede alla necessaria aerodinamicità delle superfici, l’uomo si accorse che questi bastoni una volta lanciati, facendoli roteare attorno a se stessi, tornavano al punto di partenza. Nasce così il boomerang, leggero e sottile con una curvatura variabile in rapporto alla sua lunghezza, bordi ricurvi in direzioni opposte con una superficie piatta e una convessa di legno di “ mulga”, “wattle” o anche altri tipi. Nel tempo furono elaborati diversi disegni che permettevano a questi bastoni da lancio di curvare attorno all’ostacolo, balzare al suolo, colpire, roteare e tornare al lanciatore. Il “boomerang a ritorno” è limitato ai giochi, all’uccisione di volatili e per spaventare gli animali spingendoli verso le trappole.

Oltre alla sua funzione da combattimento e da caccia, il boomerang serve a sistemare erba e terreno, a preparare comodi campeggi, ed è usato come piccone o pala. Il bordo aguzzo di un boomerang di legno resistente è impiegato qualche volta per tagliare a pezzi un animale cucinato, per scavare buche per un forno a terra, per l’erezione di un’insegna cerimoniale, per creare attrito nell’accensione di un fuoco; due di queste armi utilizzate insieme sono talvolta un accompagnamento musicale per le cerimonia, anche se il rapido suono vibrante può essere prodotto solo da mani esperte. Altri boomerang vengono additrittura ritenuti oggetti sacri.

Da tutto questo ne deriva che il boomerang è essenzialmente considerato a tutti gli effetti un arnese multiuso, indispensabile, oltre che per la caccia, per affrontare la vita quotidiana. Noi occidentali conosciamo il boomerang da quando Capitan Cook, circa due secoli fa, li portò in Inghilterra di ritorno dai suoi viaggi nella lontana Australia. E’ evidente che i boomerang a ritorno furono quelli che affascinarono maggiormente i curiosi, colpiti dalla magia del pezzo di legno che ritorna la lanciatore. Anche al giorno d’oggi il termine boomerang si identifica quasi esclusivamente con la sola tipologia dei bastoni che tornano. Nel corso di questi due secoli, il boomerang è diventato un gioco e negli ultimi decenni uno sport che si sviluppa sempre più rapidamente conquistando la simpatia di tutti. Un buon boomerang e uno spazio aperto sono gli unici ingredienti per un buon inizio e un divertimento garantito. Per chi poi vuole vedere come si svolgono le gare sportive ai più alti livelli quest’anno a Kiel, in Germania, alla fine di luglio, si svolgeranno i Campionati del Mondo (per la prima volta in Europa) con la partecipazione dei migliori lanciatori del mondo. Una vera occasione per rimanere sbalorditi dalle prestazioni: boomerang che tornano dopo aver percorso una distanza di oltre 200 m , o rimanere in volo per oltre 1 minuto, oppure che volano ad una velocità di circa 80 KM orari.

 

 

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