Strike

 

Uno spazio a Roma per giocare, allenarsi, accogliendo e coccolando giocolieri ed acrobati, aspiranti e professionisti. Per tanto tempo un sogno poi diventato realtà, grazie alla Scola, che ha permesso a Roma di diventare un punto di riferimento, teatro anche di spettacoli e serate di grande successo. Poi quel sogno è finito è alcuni giocolieri Romani, homeless per forza, sono emigrati, altri invece si sono dati da fare per conquistare un nuovo spazio. Nella notte dello sciopero generale, , seguendo quel cammino che da San Lorenzo porta all'universo, dietro ad una parata di musica e carri, un gruppo di più tremila studenti, precari, migranti ha conquistato uno spazio per far vivere un sogno. Perché Strike è una scommessa di convivenza di idee, progetti, possibilità tra i quali una palestra giocolieri, e forse di una scuola di circo. IL soffitto è altissimo, ci sono le travi per il trapezio, il posto per il palco ed anche le quinte. E la tribù dei giocolieri ha bussato a questa porta, increduli e felici di trovare nel cuore di Roma, tra palazzi alti ed opprimenti uno spazio sospeso, quello dei sogni. Mi fermo lo guardo e lo immagino nostro, di tutti, a destra il palco e poi le quinte, i camerini con i trucchi gli specchi… Sento i rumori delle valigette dei trucchi, mani che frugano cercando colori, voci che si mischiano, le prove audio e quelle luci, e poi mi accorgo che è vero, è la nostra serata, ce l'abbiamo fatta di nuovo. Saltimbanchi alla Romana, siamo tornati, è il 20 ottobre e a Roma si svolge un galà di giocoleria. Lo sfondo è lo stesso dei due festival passati: un grande tendone da circo grigio ed un cielo blu, ed il sipario è tornato ad aprirsi. Silenzio, le luci si abbassano il pubblico tace, già sorride ed entrano in scena Bacch&ttoni e le due affascinanti vallette Simona e Laura, per accompagnare il pubblico in un magico viaggio i cui protagonisti si sono alternati con poesia ed ironia; esplosivi, cattivi, divertenti, poetici, bravi: Luciana, Simone, Trillo, Eddy, Jossua, Tony Clifton Circus. La serata poi è finita, la musica è sfumata, le luci si sono spente, gli artisti sono andati via, il pubblico ha lasciato mozziconi fumanti e bicchieri vuoti, siamo rimasti noi, i saltimbanchi stanchi, felici, quasi increduli. Lo spazio è ancora nostro. Due giorni a settimana c'è il corso di acrobatica di Simone e tutti i pomeriggi la palestra giocolieri/e è aperta, c'è la musica, la luce e tanto da poter imparare, inventare, studiare. Martedì e mercoledì sera inizierà il cabaret con vineria per chiunque si voglia esibire, confrontare. E' una scommessa, un sogno, per ora una realtà in progress, sperando che continui, che cresca e che si alimenti di tante altre contaminazioni.

 

Simona Saltimbanchi alla Romana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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