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Intervista a Fred Cardon, direttore JTCE

JTC nasce nel 2001 come progetto biennale per aiutare nel corso della loro prima creazione i giovani artisti ancora poco conosciuti. All’inizio era un bando per soli artisti francesi, ma abbiamo subito pensato di aprire l’iniziativa ad altri paesi europei. Alla quarta edizione abbiamo cominciato a prepararne una europea (JTCE), cercando contatti in altri paesi e arrivando alla quinta edizione insieme a coorganizzatori di Spagna, Croazia, UK, Belgio, Finlandia, Danimarca, Svezia.
Per metter in moto il progetto un gruppo di venti persone, in rappresentanza dei vari soggetti coinvolti, si sono incontrate per pianificare le diverse azioni del progetto. Ai partner veniva richiesto di promuovere la manifestazione nel loro paese, organizzare selezioni, trovare progetti interessati, organizzare residenze per gli artisti. Abbiamo ricevuto così 150 iscrizioni da 26 diversi paesi; una prima fase di selezioni ha scelto 30/35 progetti, e tra questi sono stati poi eletti 10 finalisti. Il criterio di scelta era puramente artistico e nella commissione entravano rappresentanti dei partner, figure professionali legate al mondo delle arti circensi, artisti di circo, organizzatori di festival, musicisti, artisti non di circo. In ogni selezione c’era una componente fissa della giuria, che avrebbe seguito tutte le selezioni, e una componente locale legata a quella particolare selezione e in grado di valutare gli aspetti artistici legati alla cultura del paese. Leggere bene e valutare tutti i progetti, capire quali di loro avevano le potenzialità per realizzarlo, è stato un processo che ha richiesto tempo e anche tanto senso di responsabilità. I 10 progetti finalisti sono stati supportati con, residenze, supporto di coreografi, scenografi, registi, tecnici luci, audio, un finanziamento in media di circa 14.000 € per compagnia e una serie di show case dei work in progress alla presenza di molti operatori professionali, con una presentazione collettiva e finale qui a Parigi.
Esistono a livello nazionale altri progetti di supporto alla creazione, ma JTCE è stato il primo con un respiro europeo; ci sono stati ovviamente alcuni aspetti che non potevamo conoscere o calcolare appieno, che saranno ora oggetto di una attenta fase di valutazione. Vogliamo rimanere molto vicini alle esigenze degli artisti e ci prepariamo a modifiche per aiutare i prossimi progetti anche in fase di stesura, per aiutarli a presentare il progetto meglio, per selezionarli con maggiore equità, per rendere meno lunga la fase di creazione. La prossima edizione del JTCE è prevista nel 2012, e avrà in seguito cadenza annuale, con 5 progetti selezionati ad ogni edizione. Ma L’anno prossimo non staremo fermi e faremo un forum/borsa per artisti e compagnia che vogliono lavorare insieme e con i nostri partner.
Ho cominciato a lavorare nel circo perché credevo che ci fosse un alto potenziale creativo e mi sembrava importante aprire questo progetto agli altri paesi europei perché in Francia c’è bisogno nuove interpretazioni delle arti circensi che possono venire da altre culture. Esiste sicuramente un approccio europeo alle arti circensi, opposto ad uno sovietico, asiatico, africano, e il mio sogno è di poter un domani aprire questo progetto anche a zone extra europee come Maghreb, Turchia, Sud America, Israele, perché credo siano molto vicini al nostro concetto di circo.

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