Il circo durante la quarantena, fermi ma sempre insieme!

dal diario di viaggio di Mister David

27 gennaio 2020
Si parte da Torino per una nuova avventura. Con i miei tre figli più piccoli mi metto alla guida del camper, dietro di noi, Manuel, il primogenito, e mia moglie Elena, con il furgone: direzione Genova. La sera ci saremmo imbarcati per la Sicilia, ventitre ore di nave per cominciare la nostra seconda tournée con il “Paranormal Circus”, famiglia Martini. La traversata in nave è molto lunga, dopo aver dormito in cabina, tra una partita a Risiko, e qualche film, arriviamo la sera dopo nella bella Palermo. Il fantastico mondo del circo ci riaccoglie con grande entusiasmo. Un paio di giorni per abituarci di nuovo ai ritmi e alle abitudini dello spettacolo viaggiante: le carovane, gli spostamenti, la vita di comunità, le giornate all'aria aperta, le prove, e finalmente si debutta.

30 gennaio 2020
Uno chapitaeu di 36 metri, giallo e nero, una compagnia di 18 artisti, 900 posti a sedere, un palco rialzato circolare, per uno spettacolo fresco e dinamico, si dice che la ”Paura non sia mai stata così divertente”. Lo show va alla grande e le recensioni positive sui social network portano un sacco di pubblico, sia a Palermo che a Trapani.

18 febbraio 2020

Arriviamo a Catania, montiamo lo chapiteau molto vicino al centro della città etnea. Le aspettative sono altissime e le prevendite vanno bene, siamo tutti fiduciosi nella riuscita dell'evento.
Ma non sempre le cose vanno come te le aspetti.

20 febbraio 2020
Viene diagnosticato a Codogno, in Lombardia, il primo caso in Italia di Covid 19, più semplicemente conosciuto come Corona Virus.
Al sud se ne sente solo parlare e noi continuiamo ad esibirci senza problemi.
Al nord invece cominciano a chiudere i teatri, i cinema e di conseguenza anche i circhi.

1 marzo 2020
Un Decreto Ministeriale allunga i divieti anche al sud. Me lo ricordo benissimo, era un lunedì mattina, avevamo organizzato una mega grigliata con tutta la troupe ed attendavamo speranzosi la decisione da parte della Prefettura di Catania. Nel primo pomeriggio la bella notizia, potevamo continuare ad esibirci, a condizione di limitare i posti da 900 a 300, lasciando cosi una distanza ragguardevole tra gli spettatori.
Gli spettacoli a Catania vanno avanti fino al nove marzo, ma la piazza successiva, quella di Siracusa, viene bloccata dall'ultimo decreto. Un bellissimo contratto, che sarebbe finito a fine maggio, svanito nel nulla.
Che fare? Dove andare? Come comportarci? “Riunione di famiglia”: io suggerisco di rimanere ancora un po' in Sicilia e capire come si sviluppa l'emergenza, ma i miei figli mi convincono a seguire il grande carrozzone del circo. Bisogna fare in fretta.

9 marzo 2020
Nel giro di un’ora prepariamo tutto e insieme ad altri trentacinque mezzi, tra abitazioni e bilici attraversiamo lo Stretto di Messina. Il tramonto è mozzafiato ma l'incertezza sul futuro preoccupa un po' tutti.
Il direttore del circo ha affittato un terreno tra Saline Joniche e Melito Porto Salvo, a 20 km da Reggio Calabria. Arriviamo con il buio, ci addormentiamo senza neanche capire bene dove siamo finiti.
Ci svegliamo la mattina e ci troviamo in un mondo nuovo.

10 marzo 2020
Ormai si sente parlare solo più di contagi, di restrizioni, di mascherine e di Amuchina.
La mattina andiamo a fare un giro nel paese vicino. La gente di Saline Joniche inizialmente è diffidente, vedere arrivare così tanta gente nel piccolo paesino crea un po' di panico. Il mare è vicino ed è bellissimo. La situazione è piacevole, ma il pensiero va ai parenti lontani, agli amici che non si vedono da un po' e alle brutte notizie che si sentono al telegiornale.

13 marzo 2020
Pensavamo di essere in una zona tranquilla ma dopo solo tre giorni chiudono i paesi vicino a noi, per l'insorgenza di due focolai. Siamo completamente isolati.
Trascorriamo le giornate all'interno del nostro spazio. La gente del posto, che nel frattempo ha imparato a conoscerci, ci prende a cuore e ci supporta con ogni mezzo. La generosità dei calabresi è immensa.

20 marzo 2020
Per fortuna non essere soli e vivere all'aria aperta ci aiuta ad affrontare questa situazione con spensieratezza. Siamo una quarantina di persone, artisti, circensi storici, operai, anziani e bambini, dai sei mesi ai novant' anni. Una decina di famiglie che ogni giorno cercano di allontanare i pensieri negativi, occupando la giornata in modo creativo. Abbiamo come punto di ritrovo un piccolo tendone da circo montato nel centro del terreno, C'è chi pittura i propri mezzi, chi salda per costruire nuovi attrezzi da portare in pista, chi fa ginnastica e chi si allena. La mattina facciamo lezioni on-line e i compiti con i ragazzi, ormai si parla solo di didattica a distanza, ma per noi del circo non è una novità, lo facciamo per gran parte dell'anno scolastico; poi passeggiata tra le campagne, pranzo, e pronti via con gli allenamenti. Mia moglie con la piccola Soemi ed Alex, acrobatica aerea e verticali, Denny prova i piani sul rolla bolla, Manuel, palline e monociclo, io alleno i cinque cappelli e i kick up con le clave. La quarantena ci ha anche regalato il primo numero di passing di clave di famiglia.

1 aprile 2020
Si ha più tempo per pensare e per chiamare parenti e amici, tutto è più rallentato, era un sacco di tempo che non mi soffermavo a guardare i fiori che sbocciano sui prati e i frutti che maturano sugli alberi. La Calabria, la mia terra di origine è meravigliosa.
La sera si passeggia verso la montagna in attesa del bellissimo tramonto sull' Etna.
Il dopocena è il momento più difficile, ci manca l'adrenalina della pista, il contatto e il calore del pubblico.
Cerchiamo di metter sempre in moto la fantasia, ascoltiamo musica, pensiamo a come evolvere e migliorare il nostro spettacolo e proviamo a far partire nuovi progetti. Stiamo pensando di fare dei tutorial sul “Circo per bambini... spiegato dai bambini”.
Siamo fermi, e per noi è veramente strano, in attesa che diano il via per ripartire, per rimettersi in viaggio e in gioco.

8 aprile 2020
Devo essere sincero, il lavoro ci manca, ma a differenza del primo periodo in cui pensavo solo a quello, ora mi rendo conto che sia stato giusto fermare tutto, salvare più vite umane possibili, risolvere questo problema, per poi ripartire più forti di prima.
La vita che stiamo vivendo ora non mi dispiace, giochiamo, leggiamo, ci alleniamo, scherziamo e condividiamo emozioni. I momenti di tristezza arrivano solo quando pensiamo a quello che abbiamo perso e a quello che facevamo. Proprio per questo cerchiamo di concentrarci sul presente e non sul passato. La vita è oggi. Sogniamo un futuro senza ansie, distacchi e preoccupazioni inutili. Sognare non costa niente e ci da la possibilità  di viaggiare con la fantasia,  d’altronde il mondo del circo non può permettere che il suo cammino venga fermato.

Un saluto dalla Family Dem e da tutto lo staff del Paranormal Circus

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